Studio DANAMI-2: la strategia di trasferire i pazienti con infarto miocardico, quando il tempo di trasferimento è inferiore alle 2 ore , presenta dei vantaggi rispetto al trattamento con Alteplase ,


L’angioplastica primaria è considerata superiore alla fibrinolisi nei pazienti con infarto miocadico acuto ( IMA ) e sopraslivellamento ST.

Lo studio DANAMI 2 ha valutato i benefici del trasporto dei pazienti con IMA da un ospedale di comunità non in grado di eseguire l’angioplastica ad un centro di cardiologia invasiva.

Un totale di 1.572 pazienti con infarto miocardico acuto sono stati assegnati in modo random al trattamento con angioplastica o ad un trattamento con Alteplase per via endovenosa, protocollo accelerato.
Di questi, 1.129 pazienti sono stati arruolati in 24 ospedali di comunità e 443 pazienti in centri per il trattamento cardiologico invasivo.

I pazienti arruolati negli ospedali di comunità e randomizzati all’angioplastica ( n=559) sono stati trasportati in ambulanza ad uno dei centri di cardiologia invasiva.

Nel 96% dei pazienti il trasferimento è avvenuto entro 2 ore.

L’end point primario era rappresentato da morte o reinfarto o ictus invalidante entro 30 giorni.

Un totale di 782 pazienti è stato trattato con fibrinolisi e 790 con angioplastica primaria.

L’end point primario è stato raggiunto dal 13,7% dei pazienti sottoposti a fibrinolisi e dall’8% nel gruppo angioplastica , con una riduzione del rischio del 58,4%.

L’angioplastica ha ridotto soprattutto l’incidenza di re-infarto a 3 mesi ( 1,6% angioplastica primaria vs 6,3% Alteplase; riduzione del rischio: 74,9%; p< 0.001).

Non sono state osservate differenze statisticamente significative tra i due gruppi di trattamento nell’incidenza di morte ( 6,6% per angioplastica vs 7,8% per Alteplase) e di ictus (1,1% vs 2%) ad 1 mese. ( Xagena2003 )

Andersen HR et al, N Engl J Med 2003; 349:733-742



Cardio2003


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